Richiesta reclutamento SWITTY

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Tizio_
view post Posted on 22/7/2011, 20:21




IO NON SONO UN UOMO, L'UOMO NON È CHE L'IMMAGINE GENERALIZZATA DI QUELLO CHE È UN IMPROBABILE ED IMPROPONIBILE MISCUGLIO DI ESSERI INDIPENDENTI, ONTOLOGICAMENTE ED ETICAMENTE RESPONSABILI, PIENI DI ANGOSCIA E DISPERAZIONE.


W L'EROINA, W I BUCHI NELLE VENE, W LA CRACK, W LA CRYSTAL METH, W LA CANNABIS, W L'ALCOOL E W IL TABACCO



"Il santo padre diceva che a volte si ritrovava diviso tra il mondo reale ed il mondo di Dio" [cit. il film Angeli e Demoni, in pratica il papa stesso ammette che dio non esiste, se ci pensate un attimo"



DDDDDDIOOOOOOO CCCCCANNNEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
 
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Tizio_
view post Posted on 22/7/2011, 20:37




Rocco sei un figo.
 
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view post Posted on 22/7/2011, 20:49
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Grazie, evviva il clitoride!!

Comunque l'avviamento reostatico avviene escludendo via via dei pacchi di resistenze altrimenti il locomotore non riesce a partire (si consumano le ruote girando a vuoto sulle rotaie).
 
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Sgt. Mine
view post Posted on 23/7/2011, 11:30




ahahah mitico rocco
 
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ppkagent
view post Posted on 23/7/2011, 18:49




CITAZIONE
IO NON SONO UN UOMO, L'UOMO NON È CHE L'IMMAGINE GENERALIZZATA DI QUELLO CHE È UN IMPROBABILE ED IMPROPONIBILE MISCUGLIO DI ESSERI INDIPENDENTI, ONTOLOGICAMENTE ED ETICAMENTE RESPONSABILI, PIENI DI ANGOSCIA E DISPERAZIONE.

Sono indeciso tra Leone di Lernia, Zucchero e Masini ???

Cmq scherzi a parte un paio di dritte CAP=gridate=bbk e bestemmiare in CAP = bbk^2

Parlare di piselloni, clitoride e via dicendo al primo appuntamento....mha....non fa mai buona impressione.



 
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view post Posted on 24/7/2011, 11:47
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Ma chi sta parlando di fregne... io in genere parlo di compressori dell'aria e di sistemi d'allarme al primo appuntamento. :ph34r: ninjaloot for noobs
 
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Tizio_
view post Posted on 24/7/2011, 14:01




Credo che la giusta risposta a questo dilemma sia gni.
 
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Gazzos3
view post Posted on 24/7/2011, 23:39




Giuseppe Verdi nacque nelle campagne della bassa parmense, a Roncole, frazione di Busseto, il 10 ottobre 1813 da Carlo, oste e rivenditore di generi alimentari, e Luigia Uttini, filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di agricoltori piacentini (stesse origini della moglie) e, dopo aver messo da parte un po' di denaro, aveva aperto una modesta osteria nella casa di Roncole, la cui conduzione alternava al lavoro dei campi. L'atto di nascita fu redatto in francese, appartenendo in quegli anni Busseto e il suo territorio all'Impero francese creato da Napoleone.

Pur essendo un giovane di umile condizione sociale, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al desiderio di apprendere dimostrato. L'organista della chiesa di Roncole, Pietro Baistrocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo. Più tardi, Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore della locale società filarmonica, convinto che la fiducia nel giovane non fosse mal riposta, divenne suo mecenate e protettore aiutandolo a proseguire gli studi intrapresi.

La prima formazione del futuro compositore avvenne tuttavia sia frequentando la ricca biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, ancora esistente, sia prendendo lezioni da Ferdinando Provesi, maestro dei locali filarmonici, che gli insegnò i principi della composizione musicale e della pratica strumentale. Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828, una sua sinfonia d'apertura venne eseguita, in luogo di quella di Rossini, nel corso di una rappresentazione di Il barbiere di Siviglia al teatro di Busseto. Nel 1832 si stabilì a Milano, grazie all'aiuto economico di Antonio Barezzi e a una "pensione" elargitagli dal Monte di Pietà di Busseto. A Milano tentò inutilmente di essere ammesso presso il locale prestigioso Conservatorio e fu per diversi anni allievo di Vincenzo Lavigna, maestro concertatore alla Scala. Nel 1836 sposò Margherita Barezzi, ventiduenne figlia del suo benefattore, con la quale due anni più tardi andò a vivere a Milano in una modesta abitazione a Porta Ticinese. Nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni di lavoro, a far rappresentare la sua prima opera alla Scala: era l'Oberto, Conte di San Bonifacio, su libretto originale di Antonio Piazza, largamente rivisto e riadattato da Temistocle Solera. L'Oberto era un lavoro di stampo donizettiano, ma alcune sue peculiarità drammatiche piacquero al pubblico tanto che l'opera ebbe un buon successo e quattordici repliche.

 
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Sgt. Mine
view post Posted on 26/7/2011, 12:30




l ovatta è morbida
 
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Tizio_
view post Posted on 26/7/2011, 19:41




Senz'altro il componente più importante per la qualità e la definizione del suono nel saxofono è il bocchino.
Parte terminale dello strumento, ha il compito di agganciare l'ancia (la parte vibrante del saxofono) allo strumento, permettendo alle vibrazioni che il fiato del saxofonista imprime a quest'ultima di essere amplificate e convogliate a formare la nota.
L'elevato costo di questa parte del saxofono - si parte da cifre intorno ai 100€ per buoni modelli da studio, fino ad arrivare a molte centinaia di euro per pezzi pregiati, semi-professionali e professionali - è giustificato, più che dal materiale, dalla lavorazione e dalla rifinitura applicate. Stampati in serie tramite macchinari, ma limati e perfezionati a mano da artigiani nel caso di fascia più alti, i bocchini necessitano di un elevato know-how da parte dell'azienda produttrice. Difatti, case come Selmer e Conn custodiscono gelosamente le tecniche necessarie a definire il piccolo, ma fondamentale gradino tra un bocchino di qualità ed uno economico.

I bocchini più diffusi sono quelli in ebanite, a causa della resistenza e del costo abbordabile di questo materiale; tuttavia, si possono trovare bocchini dei più svariati materiali, dal legno al metallo al vetro al cristallo.
Il materiale del bocchino ricopre un importanza molto limitata nella definizione del suono; fondamentali a questo proposito sono invece il taglio e l'inclinazione della parete interna superiore del bocchino.

L"accordatura" dello strumento - per così dire - è affidata sempre al bocchino, o meglio alla profondità a cui l'estremità del chiver penetra nello stesso. Ricoperta comunemente di sughero, questa estremità può essere spostata e fatta scorrere dal saxofonista in tempi brevi, adattando lo strumento ai cambi di umidità, temperatura, e a tutti gli altri fattori che possono modificare l'altezza dei suoni emessi.
Un'inserimento più profondo, allungando la lunghezza dello strumento e quindi della colonna d'aria, alzerà la frequenza dei suoni; di contro, un'inserimento meno profondo produrra note più acute.



Fabio Calcinelli ha pagato 100€ per un bocchino, e ne è fiero perchè era fatto veramente da dio.
 
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view post Posted on 27/7/2011, 07:33
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ahahahahahaahah grande tizio :lol: :lol: :lol:
 
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Sk1ZzATO
view post Posted on 29/8/2011, 23:08




La risposta alle vostre domande ce l'ho io. Ma chi ....
 
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~Cicciuzz~
view post Posted on 3/9/2011, 12:36




ahahahahahhaahahahahahahaha
 
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27 replies since 15/3/2011, 19:10   691 views
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